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AldilA' dell'Occhio - Radiografie 1979/2000
2000 - Mole Vanvitelliana. Ancona
a cura di Gillo Dorfles e Walter Guadagnini

Le radiografie di Meneghetti, nate ancora nel 1979, sono diventate celebri in questi ultimi anni quando si è diffusa, per qualche verso di rimando, la tendenza ad usare, in senso pittorico, le lastre dei reperti medici. Meneghetti è stato il primo a farne un uso pittorico, ottenendo dei risultati nel contempo spettacolari e conturbanti. La resa radiologica dell'anatomia umana viene filtrata nella pittura di Meneghetti, con una straniante fascinosa trasfigurazione che nella mostra di Ancona risulterà ancora più intrigante, in quanto inserita nell'antico contesto dell'ex lazzaretto. Non a caso la mostra si intitola "AIdilà dell'Occhio", in quanto farà "stravedere" aspetti di memoria psichica e reinterpreterà la storia stessa della Mole Vanvitelliana.

1° Comunicato Stampa

Cinque saranno le installazioni che Meneghetti ha ideato appositamente per la Mole Vanvitelliana. La prima comprende una serie di palme in gres porcellanato, alte fino a tre metri e mezzo, che richiamano lo sviluppo della colonna vertebrale umana con l'alternanza tipica degli anelli e dei dischi. Un'altra installazione sarà un omaggio ad Akira Kurosawa, con una serie di teli con lastre radiografiche impresse: strisce verticali pendenti dal soffitto quasi bandiere giapponesi; una scenografia che richiama, appunto, la regia filmica di Kurosawa.
Visitare la mostra sarà qualcosa di fantomatico e visionario.

2° Comunicato Stampa

La mostra "Aldilà dell'occhio" di Renato Meneghetti è stata prorogata fino a domenica 17 dicembre. Sarà così possibile ammirare, per un mese in più, i suoi respiri radiografici trasformati in 100 opere pittoriche e grandi installazioni...

...Il successo di Meneghetti ad Ancona si sta ripetendo anche a Padova, dove altrettante opere dell'artista veneto sono collocate all'interno dell'immenso trecentesco Palazzo della Ragione, fino al 14 febbraio 2001 in quanto prorogata di un mese per il grande afflusso di visitatori.

3° Comunicato Stampa

...Chiunque di noi veda una radiografia pensa a un qualche pezzo del suo corpo, e questo è in effetti, ma nello studio di Meneghetti e direi prima ancora nella testa di Meneghetti e nelle mani di Meneghetti questi corpi in realtà subiscono un processo di metamorfosi, diventano qualcos’altro: possono diventare immagini astratte, paesaggi, animali, possono diventare sostanzialmente tutto ciò che Meneghetti ci vuole far vedere e questo è un processo affascinante, è un processo straordinario.

Giustamente tutta la critica, il gotha della critica, che ha seguito Meneghetti sinora ha parlato poco di sperimentazione; sono d’accordo perchè il lavoro di Meneghetti non è un lavoro di sperimentazione sulle tecniche ma un lavoro di invenzione delle immagini, questo è molto importante; diventa un viaggio dentro le possibilità dell’immagine. L’immagine, ci dimostra Meneghetti, può essere tutto, a condizione che qualcuno, in questo caso qualcuno è l’artista, la trasformi in immagine che si imprime nei nostri occhi così come la radiografia imprime la luce sulla lastra. E’ necessario che qualcuno faccia diventare questa luce qualcos’altro, faccia diventare la luce opera e questo credo sia il dato più evidente che emerge in questi quadri. ...

....Oggi è di nuovo cosa abbastanza normale quella pratica che in termini inglesi si chiama crossover tra le arti e le discipline, è cosa molto frequentata. Però è storia che Meneghetti sin dagli anni ’60 usi attraversare il linguaggio ed è importante allora vedere come questo attraversamento di linguaggi arrivi oggi ad una maturità tale per la quale rimanendo sempre uguale l’immagine di partenza, il corpo umano scarnificato letteralmente, disossato, in realtà possa prendere forme di universo.

Allora l’attraversamento non è solo un gioco alla moda per far vedere che sa usare la fotografia piuttosto che il video piuttosto che la scultura ma è davvero un modo d’essere. Se penso come sono nate le radiografie di Meneghetti, alla storia di Meneghetti artista e alle opere qui esposte, dico che davvero questa è una mostra, di grande attraversamento ma di attraversamento dell’intelligenza. Per me in Meneghetti i risultati oggi raggiunti da Meneghetti sono definitivi, questi lavori, a mio parere, sono quelli più vicini ai vertici. Però so già che nel 2001 succederà qualcos’altro per cui attendo con fiducia...

Walter Guadagnini