Top

CHIACCHIERE VENEZIANE

 

MAITRESSE cubi

Scultura che presenta un’umanità senza speranza e nello stesso tempo un concetto di “interiore” non privo di ogni valore aggiunto. Suggerisce inedite soluzioni di sintesi formale e spaziale, rappresenta una condensazione uomo-spirito, visibile-invisibile. Il paradosso dell’opera risiede nel fatto di sembrare così moderna e così antica nello stesso tempo, di riunire le usanze religiose dell’uomo del neolitico, lisciatore di pietre, a quelle dell’artista contemporaneo. Evoluzione tra ispirazioni a modelli arcaici e semplificazioni estreme di elementi naturali, una fusione di forme di origine geometrica e organica. Decine di tubi trasparenti nascono dalla terra, in essa affondati come radici, attraversano tutto il corpo della scultura fino alla sommità: sembrano aspirare linfa vitale dalla Madre Terra fornendo energia al “corpo”, alla “mente” della forma antropomorfa. Scultura creata, scomposta e ricomposta, esplosa, in omaggio alle dinamiche futuriste viene elaborato il concetto di gruppi mobili di installazione e di scultura seriale. L'opera ci conduce aldilà dell'occhio per vedere dentro, per vedere oltre: ci porta a stra-vedere; diventa visione radiografica, svela meandri di tubi incorporati, quasi arterie, apparati digestivi e intestinali sotto l'epitelio.

 

 

MAITRESSE SPICCHI

Quattro sculture nate dalla scomposizione della forma antropomorfa originaria: la Maitresse. Un coro, un dibattito, una lite, un ricongiungimento. Sono mille le evocazioni che scaturiscono da queste forme primordiali. Figure statiche ma allo stesso tempo cariche di energia, quasi imprigionata, bloccata in una forma che tale rimarrà nel tempo.

 

 

l'abbraccio

Tre figure antropomorfe in un abbraccio avvolgente. Vecchie e nuove generazioni unite in un omaggio a Brancusi.

Fusione di alluminio lucidata a specchio.

Altezza cm. 200
Diametro cm. 60

 

 

l'insegnamento

Presenze antropomorfe per l’insegnamento.

Figura rassicurante e punto di riferimento, in un sistema che sembra aver perso la guida.

Un richiamo all’importanza dell’educazione e delle regole impartite da una figura di indubbia esperienza, allo stesso tempo presenza che si avvicina, amorevolmente ma con fermezza alle esigenze ed ai bisogni dei giovani.

Il ragazzo ascolta.