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Iniziativa speciale del Padiglione Italia alla 54° Esposizione Internazionale D'arte per il 150° dall'Unità d'Italia

Tesa 99 - Arsenale Novissimo - Venezia
facciata e interno
4 Giugno - 27 Novembre 2011

(ingresso anche dallo Spazio Thetis)


[...] La sorpresa finale è l'inclusione nel settore Italia di una complessa trasmutazione radiografica del Compianto sul Cristo morto di Andrea Mantegna (Brera) che occupa al completo la nuda grandiosità di una delle antiche tese dell'Arsenale Novissimo, opera di un intrapendente artista eclettico come Renato Meneghetti, che qui ha realizzato quello che credo sia il capolavoro non soltanto suo, ma anche di questa Biennale.

tratto da: "Effetto Arte"
diretto da Paolo Levi
Agosto 2011, a cura di Ennio Pouchard


“La radiografia quale mezzo di trasmutazione e sublimazione della materia, ma anche immagine di una tragica dissoluzione. La polarità tra sublimazione e dissoluzione trova un suo punto di equilibrio anche in un altro elemento dell’intervento di Meneghetti, in un insieme spaziale e architettonico: lo storico contenitore del Padiglione Italia all’Arsenale Novissimo.
L’installazione oltre a trovare eco in questo far riflettere sui luoghi attraversati, pieni di memorie ed esperienze mutanti, costituisce un’ulteriore metafora dell’arte come continua forza attiva, un passo verso le possibili costellazioni del conoscere se stessi, di conoscere il proprio corpo.

Renato Meneghetti's big plates form a choral, grand and dramatic work, made to express in an extreme expressive tension a fragmentary, syncopated and temporary poetic vision through the superimposition of x-rays to paintings, which make up it' s main idea. The infinite possible combinations force sight to a non-stop movement in order to catch that never ending energy. An amazing and extraordinary stratification is created by the artist. The images blend with each other making always different wholes. The pictorial layers of the big cloths and the plates go into one another, hiding and magnifying themselves, an infinite and aleatory depth is created, a materialization of the pictorial strength of our interior world. Painting, photography, always-chang- ing transparencies give back, in a dramatic tension, archaic residues, broken images, deep sediments, infinite echoes, visual references.

Andrea Mantegna
"Lamento sul Cristo Morto"
1475-1478, tempera su tela, cm 68 x 81
Milano, Pinacoteca di Brera
Renato Meneghetti
indagine x-ray su "Il Cristo Morto" del Mantegna
2011, alcool su tela, cm 68 x 81
Venezia, Padiglione Italia - Tesa 99 - Arsenale Novissimo

vista d'insieme installazione interno Tesa 99

 

EGHÈNETAI ! Darkness, not “shadow”. Light.
[...] Renato Meneghetti conceives and creates art as a cathartic event. The highest and the most necessary eventthrough an “ab imis” process of redemption, right to “depth”, downward, from darkness.In the radiographs we can view through the “abysses” of an artist who, losing himself in mankind, vindicatesthe divine “pietas”. Starting from the Real Painting, thought and technology no longer entrust experiences and expressions to the pure perimeter of the images, but also to symbolic references that are extraordinarily rich and semantic. In this work the “abyss” within the mankind evil, his “skeletal” truth (the radiographs), his “pollution” between light and darkness are not solved by the traditional aesthetic formulas. The x-rays express the strong “redemptive” skill by working on “flesh” and vitally enter in the sacramental economy of Christ. When space was left open, due to cleverness or sensitivity, the “shock” of contemporary art reanimates the predictable and static figures of the ecclesiastical “symbolism” with “splendor veri”. From the “incarnation” of the Christ love-wound, from the chiaroscuro and perspective to the limitless “harshness” (but wholly God “material” that is dying), to the physically “carnal” process of redemption where the sacred dissolves in spiritual “vapours”.  It gets lost: flesh and truth. From the native scream of the “natura scura” inscribed in the flesh and the infinite mappings of the body, to the “risus paschalis”, the new creational “big-bang” of Christ that is irrepressibly rising and overflowing. Redemption is, truly, a cosmic and “panic” event. As in the “incipit” of the Bible, in the book of Genesis lies the key expression of creation: “fiat lux!”, now, the key expression of redemption: “eghènetai”: the Word – became – flesh”. And the flesh – dark, wounded, extinguished – the flesh exploded in Light. [...]

Don Giuseppe Billi
                                                                                   Official Curator of CEI for Contemporary Art

 

 

Indagine Xray di RENATO MENEGHETTI sull'opera del MANTEGNA e sulle opere di

Francesco Federighi, Renato Frosali, Roberto Gasperini, Stefano Stacchin

Da cosa è nata l’idea di mettere in contatto mondi apparentemente lontani, ma in qualche modo tra loro comunicanti?
Qual’é stata la logica di intrecciare, le rispettive scritture?

L’idea è nata da un testo che Sgarbi aveva dedicato a Meneghetti in occasione della grande mostra in Palazzo della Ragione a Padova.

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[…] credo che l’avventura di un artista oggi sia molto difficile e sia difficile anche una volta che lui ha scelto il suo destino e la sua passione che egli riesca ad agganciare l’idea di contemporaneità perché c’è una specie di mafia dell’arte che stabilisce che quelli vanno bene e quegli altri no, quelli hanno il decoro e la dignità e quegli altri non ce l’hanno. Questa operazione è stata condotta con una violenza degna di una operazione nazista nel corso del 900, proprio epurando intere quantità di artisti, cancellandoli, lasciandoli ai margini, molti nel Veneto […] e Meneghetti è veneto. […] purtroppo un artista deve anche dimostrare di continuare a sopravvivere, di galleggiare in questo mare così pieno di velieri che vanno verso il loro destino, in una gara senza fine, una gara soprattutto perché uno senta dire: quello è un Meneghetti. Quello è un Meneghetti credo sia arrivato pur nonostante la sua insaziabile volontà di non fermarsi in una forma, in una sigla ripetuta, attraverso la scelta della sua produzione più recente che è quella della radiografia e cioè di veder dentro. In questo senso io credo che Meneghetti rimarrà nella memoria di quanti vedono questa mostra, vedendo che esso perviene a questa identificazione nella quale io credo. […]

Vittorio Sgarbi
Tratto da una conferenza per la mostra “Meneghetti sull’orlo del III Millennio” - Padova, Palazzo della Ragione


The project on Mantegna's ''Lamento sul corpo di Cristo morto” which sees Renato Meneghetti working with x-rays not only on notorious paintings but also on works of contemporary artists, skilled but ignored by the Art system. A culturally and socially important operation in present circumstances. FRANCESCO FEDERIGHI, RENATO FROSALI, ROBERTO GASPERINI e STEFANO STACCHINI, research around Mantegna's Christ and under the skin of these inquires Meneghetti looks for its shapes with x-rays and he proposes them in completely new ways, then he presents his x-rays operation on Mantegna himself; the work thus becomes the link between the cycle ''Grandi Maestri'' and the works of nearly unknown artists. A sort of patronage and philanthropy towards many forgotten artists.

Una copia del Mantegna, nel formato originale dell’Opera custodita a Brera, e di questo la traduzione di Meneghetti in radiografia danno inizio al percorso alla fine del quale la luce ci guiderà alla scoperta della “Pinacoteca” degli artisti misconosciuti dove si incontreranno le opere dei quattro artisti con sovrapposto l’intervento ai raggi x di Meneghetti, quindi le opere finali nell’interpretazione del maestro. Il visitatore si troverà dinnanzi una serie di opere enfatizzate dall’intervento radiografico che ha stravolto le opere di partenza, che restano però visibili perché realizzato trasparenza su trasparenza su lastre di plexiglass sovrapposte ai dipinti, dando così vita a opere completamente nuove ma che rispettano le opere originarie dei quattro artisti: collaborazione quindi non sopraffazione, non annullamento ma enfatizzazione. Una sorta di valorizzazione risarcitoria agli artisti compiuta dall’arte stessa: l’artista si riprende il controllo sul giudizio, la promozione e la valorizzazione di altri artisti.
Una sorta di mecenatismo e filantropia verso una moltitudine di artisti dimenticati.

ph. Surojit De Domenico

Meneghetti oltre che nella tesa 99 all’Arsenale Novissimo, sempre a Venezia espone al centro Thetis, una sua scultura, “Dachau 7 a.m.” e a Palazzo Zenobio (Collegio degli Armeni) due installazioni: “Minimum sensation”, sedici grandi vetrate retro illuminate, e una serie di sculture in gres ceramico, le arcinote palme “Paralleli Vertebrali”.

 

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Collaborazione Artistica:
EROS BATTAGLIA
RODOLFO CRISAFULLI
DENIS BORSO
FEDERICO FURLAN

Logitica:
JONEL LUPASCU
SUROJIT DE DOMENICO
GIANNONI & SANTONI