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Paura e sogno. Come l’ouroboros, cerchio costante di vita e di morte, così la colonna vertebrale si fa mostro padrone del nostro deserto quotidiano. La follia d’un padre, d’un figlio, d’un sistema, d’un popolo, che uccide gli altri e se stesso, è immagine e presagio della Fine.

“Anche la pittura di Renato Meneghetti è fiamma ed è serpente, ma in questo caso dovremmo chiamarlo alchemicamente Ouroboros: il serpente-drago che ha il sentimento dell’immortalità, che si piega su se stesso componendo un circolo perfetto.

“Gradualmente, - scriveva Jung, - l’uomo si trasforma in Ouroboros, il serpente che si mangia la coda, che divora se stesso, fin dall’antichità simbolo dell’uomo posseduto da un demone”.

E’ quello che succede anche all’artista dominato da una specie di ardore.

David Janus

Ouroboros - 1999
Sugheri, sacchi e proiezioni su fondale