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THE GREAT MOTHER

LA GRANDE MADRE

 

LA GRANDE MADRE

Gigantesca scultura che presenta un’umanità senza speranza e nello stesso tempo un concetto di “interiore” non privo di ogni valore aggiunto.
La “Grande Madre”, scultura monumentale, tende a ridefinire i concetti contenutistici, estetici e spaziali ormai logori della tradizione rinascimentale fondata su convenzioni culturali da troppo tempo radicate.
Meneghetti ha cercato a lungo le proprie radici di scultore e le ha trovate solidamente conficcate nell’arte primitiva, la quale costruiva situazioni visive complesse, precisamente là dove la nostra tradizione tendeva a non elaborare oltre il dato percettivo, travalicandone così i limiti.
Una scultura, rappresentazione mentale di definizione dello spazio, evoca immagini che nascono da un legame tra diversi registri della percezione, ossia quel rapporto di misteriosa corrispondenza tra immagine e suono, sino a renderli indissociabili.
Opera schematica intrisa di forme nascoste dell’istinto e dello spirito, uno stato d’animo poetico, una volontà di cogliere l’essenza, l’origine delle cose, attraverso una sottile esplorazione del segno primordiale che tiene in relazione mondo interiore e mondo esteriore.
La “Grande Madre” suggerisce inedite soluzioni di sintesi formale e spaziale, rappresenta una condensazione uomo-spirito, visibile-invisibile, elemento questo, presente anche nella pittura di Meneghetti.
Il realismo non è necessario all’espressione dell’essenziale; il paradosso dell’opera risiede nel fatto di sembrare così moderna e così antica nello stesso tempo, di riunire le usanze religiose dell’uomo del neolitico, lisciatore di pietre, a quelle dell’artista contemporaneo.
In quest'opera Meneghetti ri-vive il grande problema metafisico: l’alternativa tra figurativo e non-figurativo.
Tutt’altro che indifferente a tale quesito rifiuta l’unilateralità dell’arte narrativa e figurativa e si serve del principio secondo il quale già si era espresso in pittura. Ma se la perdita di ogni illusione impedisce ormai all’oggetto fabbricato di simulare la bellezza della realtà, non gli vieta, tuttavia, di incarnare realmente la bellezza.
In questa scultura creata, scomposta e ricomposta, esplosa, in omaggio alle dinamiche futuriste viene elaborato il concetto di gruppi mobili di installazione e di scultura seriale.
Come nelle sue radiografie pittoriche entrate ormai nella storia dell'arte, Meneghetti anche in scultura ci conduce aldilà dell'occhio per vedere dentro, per vedere oltre: ci porta a stra-vedere.
La lettura dell'opera diventa visione radiografica, svela meandri di tubi incorporati, quasi arterie, nervi, muscoli, tendini, apparati digestivi e intestinali sotto l'epitelio.
Di nuovo, come sostenuto da Achille Bonito Oliva, siamo allo scheletro quale architettura del corpo.

Fusione in bronzo
altezza cm.360
diametro circonferenza massima cm.120
2000

 

THE GREAT MOTHER

An austere, imposing, matriarchal anthropomorphic form: she who watches, observes, guides and judges Sectioned, disassembled and reassembled, it proposes the shape of the human body based on futurist models. The sculpture is made in quality marble and measures about 360 cm. in height with a diameter at the maximum circumference of about 120 cm. The work is executed starting from blocks of marble, the blocks are turned and the resulting form of this turnery is cut longitudinally into four segments. The four segments obtained through this operation are cut horizontally in various measurements. The great many cone trunks thus achieved are fixed using bolts to a central column in stainless steel where the shelves on which the blocks rest had been previously attached.

High cm.360
max diameter cm.120
2000





MAITRESSE CUBI

MAITRESSE CUBES

Museo degli EREMITANI, Padova, dal 2000

Museum of EREMITANI, Padua, from 2000

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